Sono sempre più evidenti, purtroppo, gli effetti dell’enorme crisi climatica che stiamo vivendo: sbalzi repentini e anormali di temperatura, periodi di siccità estrema alternata a bombe d’acqua, desertificazione, incendi boschivi e scioglimento dei ghiacciai, proliferazione di nuovi virus nocivi sono solo alcune delle conseguenze che stanno pian piano intaccando la nostra vita.
Il nostro Pianeta, si sa, è in serio pericolo: oltre all’emergenza climatica, anche la continua crescita demografica e lo sfruttamento irresponsabile e senza criterio delle risorse che la Terra ci mette a disposizione minacciano la nostra sopravvivenza. La Commissione Europea ha infatti previsto che in meno di trent’anni, da oggi al 2050, consumeremo le risorse pari a quelle di ben tre pianeti.
Ma di pianeta Terra ce n’è uno solo, e abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per salvaguardarlo: è necessario individuare, tra le altre cose, nuovi modelli di produzione e di consumo che siano realmente sostenibili.
L’industria alimentare gioca un ruolo davvero fondamentale in questa partita, e ridurre lo spreco alimentare è una delle carte che dobbiamo giocare per provare a preservare il Pianeta: vediamo come è possibile seguire un’alimentazione sostenibile e come minimizzare lo spreco di cibo.
Può forse sembrare superfluo ricordarlo, ma è bene sapere che il cibo, insieme all’ossigeno, è uno degli elementi fondamentali per la nostra sopravvivenza e per il corretto funzionamento del nostro organismo: senza nutrimento non può esserci vita.
Eppure, nonostante la sua importanza, questa preziosissima risorsa viene quotidianamente sottovalutata: gran parte della popolazione non si nutre nel modo corretto (infatti più della metà degli abitanti del pianeta è in sovrappeso) e, addirittura, si stima che circa il 20% dei prodotti alimentari – quasi un quarto del totale! – venga sprecato, compromettendo così sia la salute delle persone che quella della Terra, arrecando il rischio di malattia e di conseguenza anche un aumento dei costi sanitari per la società.
Di contro a questa situazione, invece, sono moltissimi gli individui che non hanno la possibilità di consumare ogni giorno un pasto bilanciato e con ingredienti di qualità: si stima siano almeno 33 milioni nella sola Unione Europea.
Questa situazione non è più accettabile: per provare a salvaguardare la salute del Pianeta, oltre che la nostra, è necessario che la questione alimentare diventi centrale all’interno del dibattito sullo sviluppo politico, sociale ed economico a livello globale, puntando ad un sistema produttivo e di consumo realmente sostenibile.
Per troppo tempo l’uomo ha sfruttato le risorse del Pianeta come se fossero infinite, portandoci alla crisi che stiamo vivendo oggi: soprattutto negli ultimi decenni, abbiamo consumato enormi quantità di risorse alimentari senza preoccuparci del loro ciclo produttivo e del tempo di cui la Terra ha bisogno per rigenerarle.
Proprio per il fatto che le risorse sono limitate, il nostro Pianeta si definisce un sistema chiuso, che necessita di un approccio circolare e resiliente nell’uso di queste risorse: circolare perché è necessario ridurre il più possibile gli scarti nel processo produttivo; resiliente perché deve essere in grado di gestire le crisi che si possono presentare.
In tutte le fasi di produzione – allevamento, coltivazione, trasporto delle materie prime, trasformazione, conservazione e riutilizzo – deve essere presente questo occhio di innovazione in ottica di evitare lo spreco alimentare, seguendo le cosiddette cinque regole dell’economia circolare all’interno di un approccio olistico per un’efficiente visione di insieme:
– Risparmio: per risparmiare il più possibile tutte le risorse a disposizione;
– Riciclo: cercare di riutilizzare al massimo le materie prime;
– Sostituzione delle risorse primarie con alternative altrettanto valide a minor impatto ambientale;
– Riduzione delle risorse generalmente sfruttate;
– Valorizzazione anche economica delle risorse naturali e degli ecosistemi.
Questo nuovo tipo di economia circolare, detto anche NewCo, ha a sua volta cinque diversi obiettivi:
– L’elaborazione di progetti di innovazione tecnologica in ottica di ottimizzazione delle risorse;
– Lo scouting di competenze e tecnologie;
– L’elaborazione di linee di deployment;
– La detenzione del know-how tecnologico per lo sviluppo di successivi modelli;
– La definizione dei parametri di certificazione dei processi garantendo tutte le soluzioni proposte.
MedicAir Food, tra gli altri obiettivi, si è posto quello – fondamentale – di ridurre al minimo lo spreco alimentare, proprio nell’ottica appena descritta. Per questo si è impegnata nel concreto per valorizzare al meglio le risorse alimentari, in particolare attraverso particolari e innovative tecniche che permettono di ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi.
Approfondiamo nel dettaglio alcune di queste tecnologie studiate appositamente da MedicAir Food.
Per conservare al meglio i prodotti alimentari e ridurne lo spreco, una delle più importanti strategie è quella della cristallizzazione o surgelazione criogenica: tecnica in grado di rallentare al massimo la degradazione degli alimenti dal punto di vista chimico ed enzimatico grazie alla sua azione microbiostatica. A -18°C il metabolismo microbiotico si ferma completamente. Dal punto di vista qualitativo, del risparmio energetico e degli ingombri, la surgelazione criogenica ad azoto liquido proposta da MedicAir Food è molto più vantaggiosa rispetto a quella più tradizionale tramite le frigorie meccaniche.
MedicAir Food utilizza una particolare tecnica di confezionamento dei prodotti chiamata con l’acronimo inglese MAP – Modified Atmosphere Packaging, nota in italiano come Atmosfere Modificate e/o Protettive e che funziona tramite l’alterazione della composizione dei vari gas a contatto con l’alimento da confezionare, allo scopo di bloccare la proliferazione di microrganismi (in particolare dei batteri aerobici deterioranti) e alterare così il metabolismo naturale del prodotto.
Il metodo di confezionamento permette di definire la cosiddetta shelf-life, la “vita sullo scaffale”, cioè la data di scadenza, ovvero quanto può durare un prodotto senza perdere le sue caratteristiche qualitative, e questa è definita dalla dicitura “consumare entro” o “consumare preferibilmente entro” riportata sulla confezione.
Anche nel settore dell’enologia MedicAir Food è molto avanti nell’utilizzo di particolari tecnologie contro lo spreco alimentare; in particolare sono molto utilizzati gas come l’argon, usato al posto dell’azoto per i prodotti di più alta qualità, l’ossigeno, per i vini a pronta consumazione oppure a lungo invecchiamento, l’azoto, che ha lo scopo di rimuovere l’ossigeno laddove non serve, e l’anidride carbonica, per proteggere il mosto raffreddandolo.
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