Blog di MedicAir Group

Corretta gestione delle acque meteoriche

Corretta gestione delle acque meteoriche

La corretta gestione delle acque meteoriche ha assunto negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore. Questo tema, per il suo impatto sull’inquinamento delle acque superficiali e sulla regolazione idrica delle stesse, rientra, infatti, nella più generale attenzione alla sicurezza e all’igiene nel settore alimentare.

Cosa sono le acque meteoriche di dilavamento

Per acque meteoriche di dilavamento si intende la componente di acqua delle precipitazioni atmosferiche che, poiché non assorbita o evaporata, dilava – ossia erode – la superficie atmosferica e il manto stradale. 

Attraverso il dilavamento, queste acque raccolgono oggi diversi agenti inquinanti, soprattutto nelle città a forte urbanizzazione, che defluiscono così nel sistema di trattamento delle acque reflue. 

Per questo motivo, una corretta raccolta e gestione delle acque meteoriche di dilavamento permetterebbe di risolvere alcuni problemi dei sistemi di trattamento delle acque reflue già a valle e, allo stesso tempo, faciliterebbe il recupero di una risorsa sempre più scarsa.

Assistiamo, infatti, sempre più spesso, all’alternarsi di periodi di scarsità delle piogge anche molto lunghi, alternati a precipitazioni a carattere torrenziale concentrate in tempi molto brevi, un effetto del cambiamento climatico globale che spinge la comunità internazionale ad affrontare la gestione delle acque con una differente filosofia.

Il carico inquinante delle acque meteoriche di dilavamento

Ma come si crea il carico inquinante delle acque meteoriche?

Nel caso delle superfici stradali succede che il particolato, ossia l’insieme delle sostanze solide e liquide sospese nell’aria, dopo essersi accumulato durante il tempo asciutto, con le piogge e il successivo dilavamento, contamini le acque meteoriche.

Gli inquinanti che si accumulano sulle superfici stradali provengono principalmente dal particolato – un mix di derivati di combustione dei carburanti, pneumatici usurati, parti meccaniche o carrozzeria corrosa – che si deposita nell’atmosfera quando non piove, ma anche dalla vegetazione, dall’erosione del manto stradale o da rifiuti organici.

Gli studi hanno dimostrato che il carico inquinante delle acque meteoriche di dilavamento stradale è composto all’incirca in questo modo:

– tra il 44% e il 49% di particolato stradale determinato da usura del manto stradale;

– tra il 28% e il 31% di particolato stradale determinato da usura degli pneumatici;

– 15% di particolato stradale determinato dall’usura del motore dei veicoli e delle pastiglie dei freni;

– 6% di particolato stradale determinato dalla frazione di scarico sedimentabile;

– 3% di particolato stradale determinato dalle deposizioni atmosferiche.

Nel caso, invece, del particolato presente nell’atmosfera e dilavato dalle acque meteoriche, abbiamo:

– particelle <0,1 µm: prodotte dalle combustioni ad alta temperatura come quelle del diesel;

– particelle da 0,1 a 2,5 µm: prodotte da diverse origini e che possono essere trasportate anche a distanza;

– particelle da 2,5 a 10 µm: prodotte da fenomeni di erosione delle superfici stradali e dei veicoli.

Acque meteoriche di dilavamento: fattori inquinanti

Il carico inquinante delle acque meteoriche dipende per lo più dal distacco delle particelle depositate nell’aria e raccolte sulla superficie quando piove.

Tra le cause delle alte percentuali di particolato c’è sicuramente un’alta concentrazione di traffico urbano, fattore determinante nell’inquinamento delle acque meteoriche. Infatti, è stato riscontrato che le concentrazioni di agenti contaminanti nelle acque meteoriche delle strade ad alto traffico superano di due o tre volte quelle delle strade a medio traffico.

Un altro fattore che interviene nell’inquinamento delle acque meteoriche è il tipo di evento meteorico che si verifica: a seconda di durata, intensità e quantità di acqua che arriva sul suolo, il distacco, la raccolta e il trascinamento di elementi inquinanti può avere diverse concentrazioni.

Determinante nella quantità degli inquinanti è poi lo scroscio, che incide su come le particelle di particolato si distaccano dal manto stradale. Solitamente è l’impatto delle gocce sull’acqua a causare il distacco del particolato, mentre lo scorrimento superficiale incide sul trasporto e sulla dispersione. 

Per tutti questi aspetti diventa fondamentale approfondire nuovi metodi di gestione delle acque meteoriche dilavanti in grado di contribuire al recupero dell’acqua e all’ottimizzazione dei sistemi di trattamento delle acque reflue, in cui attualmente defluiscono quelle meteoriche.

Condividi
Tabella di conversione gas criogenici liquefatti

Seleziona il GAS, inserisci il valore, confermalo con invio e otterrai la conversione

O2 - Ossigeno
Sezione riservata agli operatori

Questa sezione del sito MedicAir è riservata ai soli operatori sanitari. I contenuti sono da considerarsi di natura puramente informativa e non pubblicitaria. Proseguendo, si dichiara di essere in possesso dei requisiti per la consultazione di informazioni tecniche, secondo le normative vigenti (Ministero della Salute, Linee Guida del 20 dicembre 2017).